Iglesias, CTO: Preoccupazione e disagio per il personale Ospedaliero.
Sono ormai note le carenze dei nosocomi Iglesienti, gli stessi che in questo periodo di emergenza sanitaria hanno mostrato a pieno le loro lacune organizzative, ma da qualche settimana ormai un altro disservizio sta mettendo a dura prova lo spirito e il morale degli operatori sanitari ospedalieri del CTO di Iglesias.
Da quanto segnalato infatti, il presidio sanitario è sprovvisto del macchinario utilizzato per la sanificazione delle stanze ospedaliere, le stesse dove soggiornano i pazienti positivi al Covid-19, macchinario che per forza di necessità deve essere condiviso con l'Ospedale Sirai di Carbonia, lo stesso che dunque viene costretto a viaggiare ogni volta che una delle due strutture ne richiede l'utilizzo. Tale condivisione, da quanto rapportano le segnalazioni, porta fin troppo spesso a trascurare la sanificazione di alcuni locali, lasciando dunque il tutto a rischio degli operatori costretti a lavorare negli stessi ambienti poco prima frequentati da casi di positività.

La presenza fissa di questo strumento all’interno dei presidi è di fondamentale importanza, in primis perché permette di sanificare l’ambiente fino a poco prima frequentato da un paziente positivo, ma soprattutto permette di tenere alto il livello di igiene e sicurezza per tutti gli operatori sanitari che all’interno di quelle stanze continuano a lavorare anche dopo il trasferimento del paziente verso altre strutture (Santissima Trinità di Cagliari, ndr).
Fino ad oggi sono veramente tante le segnalazioni ricevute e alto risulta essere il tasso di preoccupazione da parte del personale ospedaliero, il quale ad oggi non sente per nulla tutelato il suo stato di salute.
Una situazione, quella attuale, che fa capire come l'Ospedale CTO di Iglesias continui a lavorare in uno stato tale di disorganizzazione da non fornire ai propri operatori la sicurezza necessaria, la stessa che, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria, dovrebbe essere garantita.
Una situazione che va ad aggiungersi a tutte quelle già segnalate in precedenza all’interno del Consiglio comunale e al Sindaco di Iglesias
ha commentato Federico Garau (M5S)
Purtroppo la nostra città continua a patire la mala organizzazione sanitaria che ci viene impartita dalla Regione Sardegna, ma soprattutto mi chiedo come mai dal Comune nessuno abbia ad oggi impugnato lo scudo per la difesa dei nostri servizi sanitari e dei nostri operatori, che continuano a lavorare in condizioni al di sotto della sicurezza richiesta dagli standard nazionali. Inutile approvare finte mozioni di unità politica, se poi chi di dovere continua a tacere. Da parte del Sindaco (responsabile della salute dei cittadini di Iglesias, ndr) mi sarei aspettato qualche azione a tutela del presidio ospedaliero e dei suoi lavoratori, la stessa che, così come già dichiarato più volte, avrebbe trovato l’appoggio di tutte le forze politiche presenti in aula, ma ad oggi, a parte qualche sterile chiacchierata, non è mai stato fatto nulla. Sono sempre più convinto che le proposte approvate in aula siano soltanto delle azioni di facciata utili a illudere tutti coloro che, a queste parole, ancora ci credono
che conclude
Mi sorprende, ma non troppo, come anche i nostri "rappresentanti" regionali non abbiano ancora mosso un dito. Ricordo all'esponente leghista della nostra città (facente parte del Consiglio Regionale, ndr), che anzichè pubblicare foto propagandistiche con il personale ospedaliero, sarebbe più opportuno presentare all'interno delle istituzioni Sarde proposte e soluzioni per i nostri ospedali (ormai sempre più spolpati dalla politica regionale), visto che ha pure la possibilità di presiedere all'interno della Commissione Sanità.

Una situazione che sicuramente verrà monitorata dal Consigliere, il quale non esclude di poter portare in aula, per l’ennesima volta, l’argomento in questione, con la speranza che finalmente il Sindaco possa effettuare un’azione forte e decisa nei confronti di chi oggi gestisce il cuore della sanità Sarda, ovvero la Regione Sardegna.