Iglesias ed il no alla riapertura delle attività. Garau (M5S): "Serviva coraggio"
Sono tanti i Comuni del Sulcis Iglesiente che da Lunedì 11 hanno deciso di permettere la riapertura delle attività cittadine. La decisione dei Sindaci delle città di Carbonia, Villamassargia, Domusnovas, Musei, Giba, San Giovanni Suergiu, Sant'Antioco, Portoscuso, Calasetta, Carloforte, Buggerru, Fluminimaggiore e Santadi e arrivata dopo che la Regione ha definito il famoso RT (erre con t).
Questo indice infatti rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto dopo l’applicazione delle misure di contenimento dell’epidemia. Per la provincia del Sulcis Iglesiente, in particolar modo la città di Iglesias questo indice è stato definito "Non classificabile", ciò significa infatti che, avendo avuto un numero talmente basso di contagi (1 in tutto il periodo dell'emergenza, ndr) non è possibile calcolarlo. Un dato che ha permesso a molti Sindaci del territorio di decidere per la riapertura di numerose attività commerciali che, così come in tutta Italia sono rimaste chiuse in questo periodo di lockdown .
La città di Iglesias invece, a sorpresa, ha deciso di aspettare alla data del 18 Maggio per dare il via alla riapertura prevista dal DPCM, non è bastato infatti l'appello in Consiglio comunale fatto dal Movimento 5 Stelle, Forza Italia ed Iglesias in Comune per poter permettere alle numerose partite IVA cittadine di riprendere a lavorare.
Il Sindaco Usai infatti in un'intervista rilasciata ha dichiarato che avrebbe permesso la riapertura solamente se la Regione Sardegna avesse dichiarato che l'indice RT "non classificabile" sarebbe significato inferiore allo 0,5. Per molti però non è passato inosservato il fatto che in tutta la regione i Sindaci del Centrosinistra, in particolare quelli del Partito Democratico sembrano aver eseguito degli ordini di scuderia arrivati dalla segreteria regionale. Una scelta non condivisa neanche dai Consiglieri di minoranza del Comune di Iglesias che in un primo momento avevano deciso di tendere una mano, dichiarando l'azione di responsabilità condivisa purchè fosse stata dichiarata la riapertura.
"Non comprendiamo la scelta eseguita dal Sindaco Usai. Il nostro territorio durante tutta l'emergenza ha avuto un tasso di contagio talmente basso da non permettere il calcolo dell'indice RT, ragion per cui avremo potuto permettere tranquillamente ed in maniera responsabile l'apertura a tutte quelle partite IVA cittadine che ormai da due mesi non lavorano"
Ha dichiarato Federico Garau (Capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Iglesias), il quale non si ritiene soddisfatto della decisione presa dal Sindaco di Iglesias
"In un momento particolare come questo serviva coraggio ed amore per la propria città. Anche un solo giorno in più di chiusura può fare la differenza e potrebbe significare la definitiva mancata apertura per numerose attività commerciali della città"
che conclude:
"Avrei preferito andasse diversamente, ma a quanto pare gli ordini di partito ricevuti dall'alto hanno prevalso nelle scelte di alcuni Sindaci. Decidere di tenere la città di Iglesias chiusa ancora per una settimana significa compromettere quasi in maniera irreversibile l'economia della città, che non dobbiamo dimenticare essere composta per la grandissima maggioranza da piccole imprese commerciali, le stesse che da decenni risultano essere il cuore pulsante della nostra città"