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Prosegue il silenzio sul Mercato Civico. Garau (M5S): "Usai chieda scusa alla città"

È dovuta servire questa maledetta pandemia per dimostrare ancora una volta che il Mercato Civico è ancora un punto di riferimento per tantissimi abitanti della città di Iglesias.


Durante il periodo di lockdown infatti, la struttura è riuscita a dare dimostrazione di grande efficienza nella gestione e nella erogazione dei servizi ai suoi clienti, il tutto testimoniato ovviamente dal grande afflusso di persone che, ancora una volta, hanno voluto fare affidamento sulla storica struttura della città.


Non tutti la pensano così, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Usai infatti, durante lo scorso anno, con un progetto costato ben 38 mila euro, ha tentato di rivoluzionare l’assetto del Mercato, decidendo in primis la chiusura (e la perdita di 8 posti di lavoro) del market presente all’interno, per favorire l’apertura di ristoranti, palestre ed altri servizi.


Una scelta folle, ripudiata fin da subito dalla minoranza del Consiglio comunale, ma soprattutto una scelta contrastata e combattuta da un’intera città, in grado di raccogliere in sole poche ore migliaia di firme per esprimere il proprio dissenso.


Evidente è stato il passo indietro di Usai, lo stesso che, dopo aver collezionato l’ennesima figuraccia, ha deciso di optare per silenzio, cercando di far passare nel dimenticatoio questa vicenda.


Chi non dimentica però sono i cittadini Iglesienti che nel frattempo hanno visto spendere ben 38 mila euro di denari pubblici provenienti dalle casse comunali per un progetto che ad oggi risulta essere solamente cartastraccia.


L’ennesima figuraccia di una Giunta che vive alla giornata improvvisando ogni minima azione, senza seguire né una logica, né una programmazione. Una lezione di civiltà (quella impartita dai cittadini all’amministrazione comunale, ndr) che rimarrà nella storia di questa città

Ha dichiarato Federico Garau (capogruppo del M5S al Comune di Iglesias)


L’idea di spendere una somma di denaro così grande per un progetto simile, senza prima interpellare i diretti interessati e senza aver prima ascoltato la voce della comunità iglesiente che in quella struttura rivede e ritrova la propria storia e le proprie radici, dimostra la grande arroganza che fino ad oggi ha contraddistinto questa amministrazione

Che conclude:


Avesse la decenza di chiedere scusa alla città, sarebbe già un primo passo
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